Questo sito utilizza cookie, anche di terze parti, per migliorare i servizi e l'esperienza di navigazione. Chiudendo questo banner, scorrendo la pagina web o cliccando qualunque altro suo elemento acconsentirai all'uso dei cookie. Se vuoi avere maggiori informazioni o sapere come negare il consenso a tutti o ad alcuni dei cookie clicca qui
Ho capito
Associazione Beccacciai TrentiniGruppo HubertusAssociazione Ornitologica Capannisti TrentiniGruppo Cinofilo TrentinoGruppo Cacciatrici TrentineProsegugio TrentinaGruppo Esperti Val Rendena




rendena

 

Presidente di Consulta: ALBERTO VALENTINI

Tecnico: MICHELE ROCCA

Guardiacaccia capozona: LUCA BROCHETTI

Guardiacaccia: SERGIO MARCHETTI

 

Il Distretto Rendena si estende su una superficie di ben 36 mila ettari, comunicando a nord attraverso il Passo di Campo Carlo Magno col la Val di Sole, nei confini meridionali contatta le Riserve della Busa di Tione, l’unità è composta da nove Riserve di caccia. Dai 600 metri del fondovalle della Val Rendena raggiungiamo le vette dei gruppi montuosi dell’Adamello (Monte Carè Alto 3.463 metri) e della Presanella (Cima Presanella 3.558 metri).


rendena_i1

 

Le tre specie di Ungulati autoctoni sono distribuiti con buone densità, il Capriolo ha subìto negli ultimi anni un evidente calo rispetto alle consistenze degli anni ’80 ’90 dello scorso secolo a causa della competizione con gli altri Ungulati e in conseguenza delle mutazioni ambientali assestandosi su una stima primaverile di circa 1.000 - 1.200 soggetti. Su tutto il Distretto Rendena viene praticato il foraggiamento invernale al Capriolo, che ebbe inizio sulla Riserva di Pinzolo-Bocenago-Carisolo nei primi anni ‘70. Il Camoscio è presente su tutti i gruppi montuosi del Distretto con popolazioni che raggiungono nel loro complesso i 2.500 capi e strutture di prelievo molto soddisfacenti.


rendena_i2

 

Il cervo cacciato da fine anni ‘70 ha visto la popolazione aumentare in maniera decisa soprattutto negli ultimi anni, grazie soprattutto alla lungimiranza dei cacciatori di valle. Una corretta indicazione applicativa sul prelievo delle femmine adulte, la riduzione dell’abbattimento di femmine allattanti, il tutto accompagnato dall’istituzione di aree di bramito ha creato le condizioni per un’espansione del cervo in valle; solo l’inverno 2008-09 ha arrestato questa esplosione della specie che è solo rimandata di qualche anno. In Val Rendena sono presenti inoltre due nuclei di mufloni, per una consistenza complessiva di circa 100 capi, il primo nucleo localizzato nella zona di Val Nambrone e l’altro in Val Genova.