Il Distretto Adige Sinistra è localizzato nella parte meridionale della Provincia e, a parte una piccola porzione delle Riserve di Ala e di Beseno, è interamente in sinistra orograï¬ca del ï¬ume Adige. È costituito da otto Riserve di diritto, un’Azienda faunistico-venatoria e da due foreste demaniali. La superï¬cie complessiva è di 45.757 ettari di cui 44.300 ca. a gestione ACT. La dimensione media delle Riserve di caccia è di circa 5.500 ettari. Il Distretto si sviluppa attorno al complesso montuoso del Pasubio, spingendosi a nord ï¬no a tutto il versante meridionale della Vigolana e a sud lungo tutta la catena che collega il monte Zugna alle Piccole Dolomiti (Cima Carega) ï¬no alla Lessinia trentina.
Attualmente la specie più rappresentativa della realtà faunistica del Distretto è il Camoscio.
Le popolazioni presenti sono relativamente giovani ma numericamente consistenti. Gli ultimi conteggi effettuati hanno confermato il buono stato della specie: sul Pasubio sono stati censiti poco più di 1200 camosci, sulla parte di Vigolana afferente al Distretto i capi presenti sfiorano la soglia delle 300 unità mentre sull’area faunistica Ala (Monte Zugna-Complesso del Carega-Lessinia trentina) nell’autunno del 2014 i conteggi hanno superato la soglia dei 1100 camosci (1177). Nel 2015 sono stati pianificati complessivamente 374 capi, confermando il Distretto tra quelli più interessati dal camoscio.
Altra specie che sta registrando un ottimo trend di popolazione è il Cervo. La specie era presente nel territorio del Distretto in forma sporadica ï¬no alla metà degli anni ‘90 dello scorso secolo. Oggi la specie è presente su tutto il territorio del Distretto, seppur con densità diverse, e la consistenza complessiva è stata stimata pari ad almeno 450 capi. Nel 2015 durante i censimenti notturni primaverili, sono stati avvistati in contemporanea 374 soggetti e il piano di abbattimento è stato portato a 70 capi dai 49 pianificati annualmente nel triennio precedente.
Il capriolo, dopo una fase di ripresa, che aveva visto la specie riprendersi dal crash demografico del biennio 2003-2004, dal 2010 ha registrato una nuova flessione delle consistenze e della distribuzione con conseguente diminuzione del carico di prelievo che nel 2015 si è attestato sull’ottantina di maschi.
La presenza del muflone oggi è limitata alla riserva di Folgaria dove è presente un piccolo nucleo di una ventina di soggetti. Il gruppo di mufloni un tempo presente in Vallarsa sembra definitivamente estinto.
Importante la presenza del cinghiale che, specialmente nella riserva di Ala, è diventata una specie di primario interesse: il prelievo è consentito unicamente nella forma del controllo e nelle ultime stagioni (2012, 2013 e 2014) sono stati abbattuti una sessantina di capi all’anno. Il cinghiale interessa anche le riserve di Rovereto e Vallarsa (sponda sinistra del torrente Leno di Vallarsa) e la zona di Scanuppia nella riserva di Beseno.